E’ una bella mattina di sole quando mantovani e bresciani si ritrovano presso il casello di MN Nord con il Pantera affetto dalla solita sindrome del ritardo cronico. Dopo pochi minuti ci raggiunge la prima telefonata di Jacopo che detterà il tema per la drammatica giornata. Jacopo: “senti Pantera, la patente è valida come documento per l’espatrio? No perché… sono senza carta d’identità e con il passaporto scaduto”. Prime madonne del paffuto tour operator di Pampucom… Giunti al Marconi di Bologna la realtà è proprio quella attesa, Jacopo verrà imbarcato su un cargo bestiame, come meriterebbe, solo quando sarà in possesso di documenti validi. La hostess sudamericana, mitica Olivia C., (che poi si rivelerà essere la nostra salvezza) si dimostra gentile ma ferma.
Intanto comincia a venire spostato più volte l’orario di imbarco sul volo, tale sventura consente alla gentile hostess di contattare nel frattempo la Polizia italiana di frontiera e qualche mafioso spagnolo, fatto sta che ottiene il permesso di far partire Jacopo assieme a tutti noi. Ci vengono offerti merenda e cena; Jacopo intanto era già in macchina con un suo collega diretto a VR e viene richiamato a tempo di record dalla hostess sul telefonino e fatto tornare in aeroporto. Il ritardo assume proporzioni fantozziane, ma finalmente a sera tarda ci imbarcano!!! Appena il tempo di mettersi in fila per i controlli di sicurezza, che il nostro Jac (davanti alla polizia senza documenti!!!) ne organizza un’altra delle sue: passati i due ceffi Mick e Pant, lo zainetto a mano di Jacopo viene fermato dai raggi X: sembra ci sia un oggetto metallico sospetto. Lo zainetto viene perquisito e i poliziotti tirano fuori spazzole per capelli e altro che somigli all’oggetto…niente, il metal detector e i raggi X continuano a fermare lo Jac-bagaglio a mano. Michele e Pantera si erano intanto comodamente posizionati di fianco ai monitor della sicurezza scambiando pareri con l’addetto ai controlli. Riperquisito lo zainetto per la terza volta, si trova finalmente nascosto in un astuccio un taglierino gigantesco…da vedere era l’espressione di Jacopo di fronte allo sguardo minaccioso del poliziotto. Michele e Pantera intanto si rotolavano per terra dal ridere. Il taglierino viene confiscato e Jacopo candidamente si giustifica con i controlli: “…è un residuato del mio precedente lavoro..” ( Jac lo squartatore forse ??). Da quel momento in avanti il nostro eroe Jacopo diventa Osama Bin Fasanen e la prova vivente che i controlli di sicurezza in Italia fanno acqua da tutte le parti. Si parte in aereo molto tardi e si arriva nel cuore della notte ad Arrecife, con la prospettiva di dover raggiungere Caleta de Famara ed Eriberto senza ben sapere dove andare. Appena atterrati il Golden mette subito in moto il suo sex appeal per il bene comune provandoci nell’ordine con le hostess di terra Alpitour, le hostess Francorosso e con la super gnocca del noleggio auto che ci aveva aspettato.
Tra varie bestemmie e compattamento di nove persone e relative valigie nelle due Opel Corsa(!!) si arriva da Eriberto e finalmente si tocca un letto…con le lenzuola di carta vetro (caz!), ma chi se ne cura in fondo, dopo una giornata così e 4 ore di volo le ossa reclamano il meritato riposo. Nella suddivisione delle camere (una da due posti e una da tre per i surfisti) da rilevare la democraticità del Golden: la prima formazione vede Pant e Jac nella camera da due, Golden, Mic e Cristina in quella da tre. Pant: “Io non posso dormire in camera con Jacopo perché russo e lui mi bastona tutta la notte, così nessuno dei due dorme”. Perla del Golden: “Ok, allora io e la Cri nella cameretta e voi tre nella’altra stanza”. Il Pantera non capisce la logica della soluzione che di fatto vede ancora lui e Jacopo dormire insieme con in più l’aggiunta dello scoreggione tartaro Gaspari e tra qualche vaffanculo dentro di se si butta a nanna.
Se la guida turistica avesse avuto a che fare con tre caratteri leggermente meno flessibili quali Mick, Jac e Pant, si sarebbe molto probabilmente sentita mandata af….ogni quarto d’ora.
Al corso di surf partecipano anche un barista inglese, Dan, attore principale (attore sì, ma della fava…e mai citazione fu più veritiera!!!) della vacanza di una nostra compagna; Laszlo il vichingo ungherese residente a Basilea, una tedesca, Christine di cui il Golden dirà subito: “quella ballerina lì deve fare certi numeri…” e il mitico Renato, salernitano trapiantato a Milano che sarà l’autentica coscienza orante di questa vacanza del cactus. Che dire, le onde sono difficilotte, il Pantera ne cattura una il primo giorno per puro caso e poi il resto della settimana sarà un’autentica Caporetto per lui. Jacopo e Michele hanno bisogno di rodaggio ma poi i giorni di tempo propizio arrivano e con essi i risultati. Golden e Cri se la cavano bene sulle soft boards; Golden che porterà il suo cappellino mimetico ovunque, anche sott’acqua, per non scottarsi la capoccia. Cri con la bandana e Pantera con il suo cappello australiano…unico simbolo di professionalità di un surfista in declino.
Alla pausa pranzo si mangia sempre un bocadillo (prelibatezza tanto gradita al cazzaro Bonez) con queso y jamon (prosciutto e formaggio). Il Pantera trovando un panino vuoto tra se e se mugugna: “mmmhh quel pirla del Bonez direbbe che questa è la variante bocadillo a la bocadillo”. Cioè un panino al panino…che cazzo… Dopo una dura giornata di surf e di escursioni, la prima sera ci concediamo una succulenta cena al "Restaurante casa Ramon" a pochi passi da casa...
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