60. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica Di Venezia

Pampuboia alla mostra del cinema di Venezia.

 

Pampuboia non poteva mancare all’avvenimento più trendy del nordest. L’inviato è di prestigio, il presidente in persona, Sisko Adami.

I giorni scelti, Mercoledì 3 settembre 2003 e Giovedì 4 settembre 2003. Di seguito la breve cronaca degli avvenimenti.

Mercoledì 3 settembre 2003:

Film in programma:
Controcorrente - in concorso
LIBERI di Gianluca Maria Tavarelli (105', v.o. italiano.)
con Luigi Maria Burruano, Elio Germano, Nicole Grimaudo, Anita Zagaria, Myriam Catania, Rosa Pianeta
a seguire
Venezia 60 - fuori concorso
INTOLERABLE CRUELTY di Joel e Ethan Coen (100', v.o. inglese.)
con George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Billy Bob Thornton, Geoffrey Rush

Partenza in salita: Sisko ovviamente parte in ritardo storico, vestito alla cazzo, non sapendo né l'orario dei film né gli orari dei traghetti per il Lido. Il presidente si dimostra tragicamente arrugginito nel gancio ignobile a vips e pseudovip durante il viaggio in traghetto. Si trova a due metri dalla VJ molto gnocca di MTV, Giorgia (vedi foto taroccata). Ci mette 30 minuti di meditazioni Zen per riconoscerla. Quando è pronto per l’aggancio ignobile è ora di scendere dal traghetto e la tipa si dilegua.

 

Pasto frugalissimo e via verso la mostra. E' la sera di mascellone Clooney e di Caterine Zeta Jones. Il massimo del pop trash! Il delirio degli ormoni! Il centro della mondanità!

Con una scelta che ci risulta ancora incomprensibile (snobbismo intellettuale, atto di protesta anti-imperialista, rincoglionimento da idiota) il nostro protagonista evita la ribalta del Palazzo del Cinema dove erano presenti fisicamente i divi citati sopra per una serata improntata alla pura e semplice cultura cinematografica.

Non si può certo dire che Giorgia di MTV sia un ciospo!

La location è il Palabnl, che come struttura è più simile ad un centro di raccolta per albanesi piuttosto che ad una sala cinematografica.
Il primo film, risulterà agli occhi del critico pampuboia piuttosto trascurabile. Impresentabile il protagonista maschile. Degna di qualche ormone quella femminile, tale Nicole Grimaudo, gnocchetta con un passato trash DOC come protagonista di Non è la RAI. Qualche momento di soddisfazione nel fare commenti deliranti ad alta voce (per vedere le facce basite dei pseudo giornalisti e presunti critici…), ed è già ora del film con George.

L'attrice Nicole Giraudio, ex "non è la RAI".
Le donnine di "non è la RAI" hanno mantenuto alto il tasso della pedofilia nel maschio italico anni '90

Il film è assolutamente piacevole e divertente. Accontenta il pubblico bue ma grazie ad alcune trovate surreali a cui i fratelli Coen ci hanno abituato, risulta di appeal anche per un pubblico più esigente. Consigliato!

Il rientro risulterà ideologicamente coerente con il resto della serata, con l'inviato che ignora al limite della maleducazione l'attricetta del primo film che non attendeva altro che qualche fan la riconoscesse (non ci posso credere).

Una serata decisamente di sinistra!
Un rimpianto su tutti: non avere fatto una foto con Clooney muniti di una bella bottiglia di Parini.


Voto per l’impegno culturale: 7 +
Voto per la presenza mondana: 4 -

-------------------------------------------------------------------------------------------
Giovedì 4 settembre 2003:

Film in programma:
Controcorrente - in concorso
TRAVELLERS AND MAGICIANS di Khyentse Norbu (107', v.o. Dzongkha.)
con Tshewang Dendup, Lhakpa Dorji, Sonam Kinga
a seguire
Venezia 60 - in concorso
BUONGIORNO, NOTTE di Marco Bellocchio (105', v.o. italiano.)
con Luigi Lo Cascio, Maya Sansa, Giovanni Calcagno

Nuovi territori - Mediometraggi
SEGNI PARTICOLARI APPUNTI PER UN FILM SULL’EMILIA-ROMAGNA di Giuseppe Bertolucci (53', v.o. italiano.)

Partenza decisamente più rilassata. Per avere un look più mimetico si decide questa volta per un look decisamente business. Peccato che alla faccia del business a Venezia l'inviato si accorge di non avere praticamente soldi in tasca. Un cattivo presagio o un segno del destino?
Appena smontato dal battello, si parte subito con un paio di birrette scroccate ai colleghi e poi la comitiva si divide. Da un lato la stragrande maggioranza si avvia verso il Palabnl per il film parlato in una sottolingua cinese (con doppio sottotitolo inglese/italiano). Restano allegramente al bar il presidente pampuboia e il valido collega Serse da Perugia. Il nobile proposito è di cazzeggiare un po' e poi ricongiurgersi alla comitiva per vedere il film di Bellocchio, uno dei favoriti alla vittoria finale.

Stravaccati al bar si ha la possibilità di apprezzare la presenza di un inviato storico del TG3 veneto di una certa età, visibilmente ubriaco "onto" che cercava affannosamente un bagno.

Segue passeggiatina nei giardinetti a fianco del Casinò. I nostri scorgono un gruppetto di persone. Curiosi si avvicinano. Nella penombra si sta tenendo la presentazione del documentario di Giuseppe Bertolucci, fatto con la collaborazione della regione Emilia-Romagna. Intervengono Giovanni Minoli, dirigente RAI noto per la conduzione di Mixer e Format, Giuseppe Bertolucci (fratello di Bernardo Bertolucci e figlio del grande poeta Attilio) , Carlo Lucarelli (l'assoluto leader del giallo made in Italy, noto al grande pubblico per la conduzione di trasmissione televisive come "Blu Notte - Misteri d'Italia") oltre ad una schiera di politicanti che hanno finanziato l'iniziativa. La location è di serie A: in mezzo alla vegetazione c'è uno spazio abbastanza raccolto per la presentazione. Tutto attorno ci sono delle tende a soffitto basso con cuscini, tappeti, candele tipo Buddha Bar. Il discorso è di una noia mortale ma dal tono della voce si intuisce che la lagna è al termine. Al termine dell'incontro ovviamente ci si prepara a molestare Minoli con qualche cazzata. Non facciamo in tempo poiché ci sentiamo chiamare da dietro. E' Giuseppe Bertolucci che ci invita a bere qualcosa con lui. Increduli ma con la faccia come il culo partecipiamo al brindisi e facciamo qualche chiacchera buttata lì. Intanto il gruppetto di vips/politici si sposta verso la tenda e noi con loro in maniera assolutamente naturale. In maniera altrettanto disinvolta prendiamo posto nella tenda sdraiati sui cuscinoni, a fianco di Minoli ma soprattutto a ridosso del tavolo dove sono adagiate quattro bottiglie di vino siciliano di qualità decisamente superiore. Prendiamo subito, ma con estrema classe, da bere con i nostri vicini: l'assessore, la senatrice, il presidente e gentile signora, il senatore più un paio di figli superparaculati. Presidente di cosa, non lo sapremo probabilmente mai Dopo due-tre giri di brindisi diventeremo per loro"“i colleghi" (tipo: presidente, può passare da bere ai colleghi?”).

Il Craxiano Minoli sorride per pampuboia

Il simpatico Lucarelli nel fotomontaggio infame se la ride con il presidente dopo svariati cocktails

 

Uno spaccato della zona Chill out (si capisce una sega ma non ho trovato foto migliori)

Vicino a noi , oltre ai personaggi elencati, si segnalano un paio di supergnoccone, un trans che anche più gnocca. Poi si piazza di fronte un vecchietto abbastanza sulle sue accompagnato da una paio di personaggi abbastanza anonimi.

Arriva da magnare l'impossibile. Un quattro-cinque ragazzotti ci chiedono se vogliamo altri vini da assaggiare. Arriveremo ad ordinare nel giro di un paio di ore una decina di bottiglie facendo fare dei gran chilometri alla schiavitù.

Il servizio d'ordine intanto si intensifica lasciando fuori i curiosi. Qualche ragazzotto si avvicina quanto può per curiosare. Una ragazza da fuori, curiosa dopo aver saputo di questo party escluzivizzimo, ci chiede se può mettere dentro un piede. Gli chiediamo se vuole da bere. Lei ci dice che vorrebbe fare una foto a tal de Hadeln. E chi cazzo è?. La risposta: Il presidente della Mostra e indica di fronte a noi. Solo ora ci rendiamo conto che il vecchietto imbronciato di fronte a noi è il temutissimo presidente della mostra del cinema Moritz de Hadeln. Ne approfittiamo anche noi per qualche foto.

Il diabolico presidente Moritz de Hadeln con Monica Bellucci.



Piacevolissimo e ripetuto il rito della pisciata. Strategicamente usciamo uno alla volta per non correre il rischio di rimanere fuori. La parola d'ordine al ritorno è "sono con il collega" e da dentro il complice fà un cenno di approvazione. Ovviamente dal secondo giro in poi ci conoscono anche quelli della sicurezza e non ci sono più problemi. Curioso che i percorsi ad ogni giro di pisciata si accorcino. All'ultimo giro ci si ferma praticamente al primo albero fuori dalla tenda.

Si segnalano altri episodi da ghignata tipo:
• Danni, macchie di vino, bruciature ai tappeti e cuscini dovuti ai movimenti scomposti dopo i primi litri di vino bevuti
• Tentativi di ubriacare i camerieri coinvolgendoli nei brindisi
• Consigli paternalistici ai vari giornalisti in erba. Cosa fai? Interessante, se continui così ne farai di strada!
• Macchie di vino piazzate involontariamente sul soprabito panna di un giornalista russo

Temendo brutte figure, ci chiedono solo una volta di cosa ci occupiamo. Ce la caviamo alla grandissima con la seguente risposta: Io e il collega ultimamente ci occupiamo soprattutto di produzione

Alla dipartita dei vips e dopo aver mangiato e bevuto al limite delle possibilità umane, lasciamo la combricola e ci avviamo con passo felpato al Palabnl giusto per vederci gli ultimi quattro minuti del film di Bellocchio. Nella passeggiata verso l'attracco del battello per Venezia cogliamo l'occasione per ritornare sul luogo del misfatto.

Nel frattempo l'area dell'incontro è diventato un dancefloor molto cool. Noi ci rechiamo direttamente nell'area DJ / Organizzazione e forti dello status acquisito ordiniamo due bottiglie di vino per i colleghi: Buonasera, sono arrivati i colleghi, può portarci un paio di bottiglie di vino? Certamente. Ma scusi ma lei chi è? Adami della Regione! Ok arrivano subito!. Il tizio arriva dopo un minuto con le due bottiglie richieste e con tono dimesso: Scusi per prima. Ma sà, con la gente che c'è in giro.

A posteriori scopriremo che suonava l'ottimo MO’HORIZONS - Mark Wetzlerdi dj set: nu-jazz, soul, afro, latin, funk, downbeat, dub, triphop o bigbeat nell’ambito dell’iniziativa UKE - CHILL OUT IN VENICE. Una istituzione nel genere. Devo ammettere che pur non avendolo riconosciuto essendo piegati come delle carogne abbiamo comunque percepito la qualità del DJ. Consigliatissimo (anche su CD).

Lasciamo quindi trionfalmente il Lido non prima di aver preso qualche souvenir. Sisko arraffa una candela di quaranta centimetri molto etnica. Il compagno di avventura preferisce rifornire la cantina personale con un paio di bottiglie di vino scroccate.

Voto per l'impegno culturale: 3 politico
Voto per la presenza mondana: 10 e lode

Ci scusiamo per non aver messo a disposizione materiale fotografico. Il rullino è ancora da sviluppare (ed inoltre non era possibile abusare della macchina fotografica per non essere smascherati).

Dalla mostra del cinema di Venezia è tutto.

Peace and love.