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      III/III  | 
    
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         Barbados 
          Diary 
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|   Lovesex  | 
    
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         Innanzitutto 
          un errore di partenza, prima di partire mi informo su internet: la popolazione 
          locale è di origine africana, 95% neri, ex schiavi, portati per 
          lavorare dalle colonie inglesi.   | 
    
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         Il 
          ballo locale classico è il seguente: la donna si mette davanti, 
          l’uomo dietro, lei gli da le spalle. La donna comincia a dimenare 
          le natiche come solo loro sanno fare. L’uomo si appoggia ed entrambi 
          mimano l’atto sessuale al ritmo forsennato della musica.  Se le donne 
          mantengono un quarto di quello che promettono ce n’è davanzo. 
          Ma non è così, o meglio siamo noi che evidentemente non 
          capiamo. 1. La tipa 
          se ne va con una frase del tipo “devo andare dal mio ragazzo”. 
          Tu resti lì eccitato come una biscia, e a volte non sai nemmeno 
          come si chiama. Un’altra 
          cosa che qui mi ha stupito, è che in tutto questo sfregamento, 
          la gente che si bacia è veramente poca. Sarà qualcosa 
          di troppo intimo…  | 
    
|   Surf  | 
    
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|   From: 
          jac Qui 
          a barbados sono tutti radicali.  | 
      
 
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      From: 
          jac PS: 
          le vacanze sono oramai agli sgoccioli, tutti tentano di fare più 
          cose possibili. Il massimo passa le notti al gap fino alle 4, ed alle 
          nove è in tavola. Ogni volta che si siede si addormenta. Il fabio 
          cerca di trombarsi qualunque cosa. Io faccio quello che qui mi viene 
          meglio, ovvero rompere l'attrezzatura. Oggi ho rotto un albero, ma è 
          poca cosa. La settimana scorsa ho distrutto un'attrezzatura completa 
          sulle rocce. Sono partito con tavole e vela, e tornato a piedi senza 
          nulla. Arrivato al noleggio la mia prima frase è stata: "another 
          one, please".  | 
    
|   Ok, in realtà questo l'ho scritto per fare il figo. Non è proprio finita così. Alla distruzione completa dell'attrezzatura è seguita una civile ma serrata discussione in cui il cliente (io) sosteneva che l'assicurazione avrebbe dovuto coprire qulunque minchiata facesse, ed il noleggiatore che non era esattamente dello stesso avviso. La cosa si è risolta, come molte grandi dispute, con un compromesso. E con una ubriacatura in compagnia a base Mount Gay Rum la sera dopo.  | 
    
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         Allegramente 
          realizzato  nel Maggio 2008 dalla Pampuboia - Tucano Productions  | 
    
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